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Ultimo aggiornamento il 18/06/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Avvertenza ai lettori: crediamo certamente che le domande siano la cosa più importante. Non c'è niente senza le domande. Per questo, e per un tariffario da mercato pubblicato sul blog di Beppe Grillo come avvertenza ai giornalisti ficcanaso/scocciatori/prezzolati ecc. ecc., le risposte non le troverete. 

 

 

 

 

 

Partirei da lontano. Ma non c’è tempo e non c’è denaro. Come ci si sente a farsi pagare per rispondere a delle semplici domande da parte di chi fa il peggior lavoro del mondo, pregno di servilismo e bugie?  C’è un modo per imparare qualcosa senza versare oboli e denari?  

 

Dagli spettacoli "contro" alla protesta organizzata, passando per la controinformazione, fino al Vaffa-day, con le raccolte firme, i referendum e la rivoluzione-web. Ricordando la contraddizione di ogni movimento di popolo, con gli incendiari che diventano pompieri, com’è potuto accadere che i governanti di oggi si comportino uguale, se non peggio, dei governanti di ieri? 

 

Matteo Salvini non doveva «andare affanculo» in tempi non sospetti nel già citato Vaffa-day? 

 

 

Il silenzio e d’oro, specie per chi porge domande a tariffa. Ricordando la prostituzione della stampa italiana, tanto cara ad almeno mezzo governo in carica, e tenendo ben presente il contratto e il codice etico, uno vale ancora uno? 

 

Il sistema binario disciplina le votazioni on-line degli iscritti in modo rigoroso e trasparente. Quindi chi ha deciso i punti del contratto? E le leadership, sono dovute ad un’estrazione a sorte o rispondono a classiche logiche di partito, come normale per un soggetto politico che si muove esattamente nello stesso ambiente, adoperando lo stesso linguaggio? 

 

Tap, Tav, No-vax, prescrizione sono ex cavalli di battaglia ridotti a ronzini, al massimo a pony, in nome del fatidico accordo con la (super) Lega, che dice la sua e ridimensiona la forza del movimento. Quante stelle conta di perdere, o di mantenere, procedendo di questo passo? Il rimpasto ci sarà? E il panettone? Che significa per un grillino la parola “crisi di governo”?

Come le sembra la definizione"governo-ponte" per l'attuale esecutivo? 

 

 

 

 

Luigi Di Maio lavorerà per trovarsi un lavoro o la scommessa sull’occupazione lo esclude dal conto? 

 

Io non mi sento italiano. Ma non sono Giorgio Gaber. E non sono neanche Beppe Grillo. A proposito di fantasie: Berlusconi è vivo o si riproduce all’infinito, come il personaggio del film “Loro”?

 

Qual è la differenza tra un suo spettacolo in teatro e un giorno da ministro cinque stelle? E soprattutto, a quale dei due show appartiene Danilo Toninelli

 

 

Curiosità personale. Chi sceglie tra Che Guevara, Mourinho e Rousseau?

E tra tutto e il suo contrario?

 

 

 

 

L’intervista, condotta per forza di cose tra il serio e il faceto, è finita. Ogni risposta data a caso è la migliore possibile da parte di ogni pentastellato-ex-grillino chiamato a ricoprire cariche pubbliche, calcolata con un algoritmo brevettato dalla Casaleggio associati. Questo risultato è in linea con la caratura politica del fondatore e attuale garante del movimento, il quale da genio della comicità (e delle interviste) attribuì un valore ad ogni passo della nuova creatura, col sistema delle stelle, quello classico adoperato per votare alberghi, taverne e ristoranti, fino alla vittoria alle politiche 2018 involuta in un precipizio di consenso nel volgere di soli sette mesi. Grillo non riconosce più la politica e il movimento. Lo dice con una maschera e un video. Siamo d’accordo. La satira e la sua residua libertà accompagnano ogni parola di questo monologo, intervista immaginaria nata da un tariffario vero.