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Ultimo aggiornamento il 18/06/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Lo scopo dell’imprenditore edile Salvatore Langellotto, pregiudicato per concorso esterno in associazione camorristica, “è chiaramente quello di zittire e condizionare l’attività di Claudio d’Esposito prima e Vincenzo Iurillo poi, espressione di quel baluardo di legalità a presidio della salvaguardia del territorio sorrentino”. Lo scrive la gip del tribunale di Torre Annunziata, Emanuela Cozzitorto, che ha firmato l’ordinanza che ha disposto i domiciliari a Langellotto, la seconda in meno di un mese, dopo l’accusa di aggressione all’ambientalista del Wwf Claudio d’Esposito, si aggiunge lo stalking contro il giornalista del Fatto, Iurillo. “Tu sei lo scrittore? Stai attento a che scrivi”.

E ancora: “Eccolo lo scrittore! Ma agli scrittori certe volte tagliano la testa…”, le frasi minacciose rivolte a Iurillo da Langellotto (nella foto in alto), dopo aver raccontato sul Fatto, l’aggressione fisica e verbale subita da d’Esposito a marzo 2023, che ha riportato lesioni con una prognosi superiore ai 40 giorni.

Un nuovo episodio si verifica il 5 gennaio, quando il centro di Sant’Agnello (Napoli) viene paralizzato per permettere la benedizione religiosa del parroco don Francesco Iaccarino a cinque camion dell’azienda di Langellotto, parcheggiati nella piazza del sagrato della chiesa chiusa al pubblico. L’articolo del Fatto è ripreso dal servizio de Le Iene. In quella circostanza, l’imprenditore usa le telecamere per mandare un nuovo avvertimento: “Dite al buon Iurillo che pensasse ai guai suoi, ai suoi scheletri nell’armadio e a chi era socio suo padre”. “L’atteggiamento allusivo e minatorio, considerata la caratura criminale – scrive la gip –, in cui Langellotto ammoniva indirettamente e palesemente Iurillo”, creava “un clima intimidatorio ed ostile”. L’ultimo episodio risale al 20 gennaio, quando Langellotto e altre due persone inseguono Iurillo per le strade di Sant’Agnello, finché il giornalista trova riparo in una farmacia. Le immagini di videosorveglianza, acquisite nel fascicolo di indagine della Procura di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, mostrano Langellotto entrare in farmacia e osservare “con lo sguardo” Iurillo, “facendo percepire la sua presenza sopraffattrice e l’imminenza del pericolo”. Questi episodi, scrive il gip, “appaiono condotti da un messaggio intimidatorio silente, considerato che la fama criminale di Langellotto era ben nota” al giornalista.